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La memoria abita qui – mostra fotografica di Luigi Ghirri dal 20 aprile al 20 maggio 2018

LA MEMORIA ABITA QUI

Mostra fotografica di Luigi Ghirri

24 fotografie in omaggio al territorio reggiano
Scorci prospettici di luoghi architettonici della città di Reggio Emilia

Dal 20 aprile al 20 maggio 2018, tutte le mattine dalle 9.00 alle 12.00,
il sabato dalle 15.00 alle 17.30.

Inaugurazione:

Sabato 21 aprile 2018 – ore 11.00

Sede Via Marsala 20 – Reggio Emilia

Presiede Dumas Iori

Interventi di Lorenzo Capitani e Sandro Parmiggiani

Omaggio alla tenacia e alla sensibilità delle Donne – Mostra di quattro pittrici Reggiane dal 7 al 15 aprile 2018

Omaggio alla tenacia e alla sensibilità delle donne

 Mostra di 4 pittrici reggiane

 Mirka Del Monte – Clelia Mori – Sonia Notari – Nadia Rosati

In ricordo di Alfredo Gianolio

La mostra rimmarrà aperta da sabato 7 aprile a domenica 15 aprile, tutte le mattine dalle 9.00 alle 12.00, il sabato dalle 15.00 alle 17.30

 


Inaugurazione

Sabato 7 aprile 2018 – ore 16.00

c/o Fondazione Reggio Tricolore

Via Marsala 20 – Reggio Emilia

Intervengono

Ione Bartoli

Sandro Parmiggiani

Presiede Dumas Iori

Scarica l’invito alla mostra

 

 

Presentazione del libro “Alessandro Carri – Un Comunista emiliano nelle storie del Novecento” 24 marzo 2018

Sabato 24 marzo 2018, ore 16.00, presso la Sede della Fondazione Reggio Tricolore,

Presentazione del libro

Alessandro Carri
Un Comunista emiliano nelle storie del Novecento

Conversazione con l’autore Matteo Manfredini

con interventi di Eletta Bertani, Vanni Orlandini, Villiam Orlandini

Coordina Stefano Morselli

Scarica l’invito all’iniziativa

 

In ricordo di Nello Leonardi – 30 dicembre 2017

Nella mattinata di Sabato 30 dicembre 2017 alle ore 10,30 presso la sede della Fondazione Reggio Tricolore, Via Marsala 20 – Reggio Emilia, si è tenuta una iniziativa in ricordo dell’artista reggiano Nello Leonardi, in occasione del centenario della nascita.

L’evento è stato organizzato da Fondazione Reggio Tricolore e l’Associazione Reggio Diritti e Libertà.

Nello Leonardi ha intrecciato la sua ricerca e la sua opera con la storia politica e sociale del movimento operario reggiano, tramandandoci nelle sue opere non solo luoghi di lavoro scomparsi – come il gasometro e la fabbrica di guano, la fornace e i cancelli della Lomabardini – ma anche gli operai in tuta, i braccianti che marciano alla conquista della terra o negli scioperi “a rovescio”.

Ne hanno ricordato l’impegno artistico, culturale e sociale:

Nando Rinaldi, Presidente dell’Associazione Reggio Diritti e Libertà

Sandro Parmiggiani, critico d’arte

Sandro Ferrari, già dirigente dell’Istituto Chierici

Angelo Mazzieri, ex sindacalista CGIL amico del pittore

Presiede Dumas Iori, Presidente Fondazione Reggio Tricolore

Nell’occasione sono state esposte alcune opere di Nello Leonardi

Scarica l’invito all’iniziativa

Breve biografia dell’artista

Leonardi Nello. Reggio Emilia, 1917. Pittore, disegnatore, incisore. Allievo di Guidi e Morandi all’Accademia di Belle Arti di Bologna, ha in seguito insegnato ininterrottamente per trent’anni, dal 1945 al 1975, alla scuola di disegno Chierici di Reggio Emilia. Ha esposto per la prima volta nel ‘48 a Bologna, alla Mostra Interprovinciale d’Arte dell’Emilia Romagna; tiene la sua prima personale nel 1958 a Reggio Emilia. In seguito, partecipa a numerose altre esposizioni. Il Comune di Reggio Emilia gli dedica un’importante antologica nel 1985. Nel 1950-1951, insieme a Zancanaro, Mucchi, Guttuso, Treccani, Mazzacurati e Levi, si espone in prima persona nelle lotte degli operai delle Officine Reggiane, eseguendo su questo soggetto una serie di dipinti e di serigrafie. All’inizio degli anni Quaranta il suo è uno stile realista, salvo poi avvicinarsi, alla fine dei Cinquanta, all’Informale. Nella sua produzione successiva Leonardi si configura come autentico pittore “naturalista”, che trova la sua ispirazione nel mondo contadino e fa del rapporto privilegiato con la natura la tematica centrale della propria produzione.

Inaugurazione nuova sede Fondazione Reggio Tricolore – 7 dicembre 2017

E’ stata inaugurata giovedì 7 dicembre la nuova sede dellaFondazione Reggio Tricolore di via Marsala 20, una casa storica per la sinistra reggiana, che in 40 anni è stata sede del Pci, Pds, Ds e Pd oggi rimessa a nuovo per valorizzare il patrimonio librario e la collezione di quadri che ospita.

L’inaugurazione, alla quale erano presenti numerosi esponenti ex Pci in un clima di festa (ndr, ma anche in parte di malinconia politica…), è iniziata con l’intervento di Dumas Iori presidente della Fondazione Reggio Tricolore, al quale sono seguiti quello del segretario del circolo Pd Reggio 3 Villiam Orlandini, del sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi, del critico d’arte Sandro Parmiggiani e del presidente dell’associazione Berlinguer di Roma Ugo Sposetti. SedeFondazioneTricolore

“Compagni e compagne”, l’incipit del saluto storico di una storica sinistra reggiana non è mancato in diversi interventi e saluti dei presenti, fra un brindisi e l’altro, avvolti nell’atmosfera della galleria di quadri di Vittorio Cavicchioni e dei libri su Togliatti e Berlinguer.

A festeggiare l’evento inaugurale erano presenti anche il segretario Pd Andrea Costa con il vice Andrea Tagliavini, il presidente Anpi Ermete Fiaccadori, l’ex segretario Pci Antonio Bernardi, e l’ex segretario Ds Giulio Fantuzzi, l’ex Sen. Alessandro Carri, l’Assessore Valeria Montanari, il Direttore di Istoreco Nando Rinaldi, l’Ex segretario Cgil Franco Ferretti e il presidente di Iniziativa Laica Giorgio Salsi.

La Casa del Popolo di via Marsala è stata costruita nel 1947-48 dagli operai delle Reggiane della zona lungo Crostolo, e ultimata nel 1949. Nei 500 metri quadrati su due piani trovavano posto la sezione del PCI locale e del circolo culturale e ricreativo Casa del Popolo Lungo Crostolo; al piano Martiri7Luglioterra: la sala cinema, il bar, il cortile che ospitava anche una piccola pista da ballo, la cucina. Al piano superiore gli uffici e gli appartamenti. In uno viveva il custode, l’altro era dato in affitto a prezzo calmierato già dall’inizio del 1950.

Era sempre aperta la sezione di via Marsala. Si facevano i dopo scuola, si riuniva l’UDI (Unione Donne Italiane), si svolgevano gli incontri del sindacato, dell’Anpi e di tutte le associazioni della sinistra. Era frequentata dai Pionieri e qui si organizzavano i campi gioco della provincia.

Molto frequentata ad ogni ora, era un continuo via vai di persone e la poderosa macchina del Pci e della Fgci ne erano il fulcro. In questa sede nacquero decine di dirigenti di partito e di associazioni, un punto di riferimento della città.

70 anni di storia irripetibile per un luogo che ha contribuito alla vita della città e che può continuare con nuove forme e modi a essere punto di incontro del nostro popolo.

Video:

L’intervento di Dumas Iori

L’intervento di Villiam Orlandini

L’intervento di Luca Vecchi

Il pozzo di Gaturanda

Titolo del programma: Miglioramento dello sfruttamento delle risorse idriche in acqua potabile, riabilitazione delle infrastrutture igieniche e loro gestione da parte delle comunita’ rurali nella Provincia di Kirundo-Burundi

Luoghi di svolgimento dell’intervento: Burundi, Provincia di Kirundo, Comuni di Bugabira, Busoni, Bwambarangwe, Gitobe, Kirundo

Durata del progetto: Avviato nel 2007 – in corso.

Partner locale: ONG CAPRD

Origini: L’ONG GVC presente in Burundi dal 1995 e nella Provincia di Kirundo dal 2000, ha realizzato una serie di programmi di emergenza in differenti settori: socio-sanitario, nutrizione, educazione, sicurezza alimentare, rafforzamento dei servizi di base a vantaggio della popolazione locale, acqua e risanamento. A partire dal 2006 ha iniziato un serie di interventi di sviluppo, sia nella Provincia di Bujumbura Rurale che nella Provincia di Kirundo, in particolare un programma su acqua e risanamento.

Contesto: Il Burundi è uno dei paesi più poveri del mondo e dopo la fine della guerra continua a necessitare dell’aiuto internazionale per ricostruzione. Il tasso di distribuzione di acqua potabile a livello nazionale si aggira intorno al 40% a causa della mancanza di manutenzione delle infrastrutture idrauliche. In ambiente rurale, a livello domestico, la situazione è ancora più allarmante: l’insufficienza dei punti di approvvigionamento di acqua potabile, la loro lontananza e spesso il costo elevato dell’acqua potabile spinge la popolazione a servirsi dell’acqua dei laghi, inquinata da agenti patogeni, che contribuiscono alla diffusione di malattie di origine idrica (colera, dissenteria bacillare, verminosi, ecc).

Questo programma si è posto l’obiettivo di migliorare la qualità dell’acqua nei villaggi selezionati dal progetto e le condizioni sanitarie e igieniche delle popolazioni nella Provincia di Kirundo. Il programma è finanziato dall’Unione Europea, UNICEF e donatori privati.

Dal 2007 ad oggi le principali attività realizzate e obbiettivi raggiunti sono stati Costruzione e ripristino di 326 punti d’acqua (sorgenti, pozzi e sistemi di raccolta di acqua piovana); costruzione di 117 blocchi di latrine (468 latrine individuali) in 27 scuole primarie e 18 centri sanitari, e infine la formazione a 362 comitati di gestione di sorgenti (318), di pozzi e latrine (45) e a 106 persone operai specializzati. Il numero dei beneficiari per i punti d’acqua costruiti o ripristinati è stato quantificato in 346.248 persone; per la componente servizi igienico-sanitari il progetto ha raggiunto 18.770 studenti di scuole elementari e 235.944 persone che frequentano i centri di salute, per un totale di 254.714 persone. La copertura di acqua potabile per persona nei cinque comuni è aumentato attraverso il programma dal 23,2% del 2007 al 38,2% del 2011, tenendo conto dell’aumento della popolazione durante questi anni.

Localizzazione

Gaturanda comune di Bugabira nella provincia di Kirundo

latitudine: 2.393451

longitudine: 30.012687

Il progetto si è concluso.

Cooperazione nella Puna argentina

Titolo del progetto: Generazione e consolidamento di cooperative nella Puna Argentina

Luoghi di svolgimento dell’intervento: Argentina, San Salvador de Jujuy, Salinas Grandes

Durata del progetto: 38 mesi (15/12/2008 – 15/02/2012).

Partner locale: Vescovado di Jujuy, Caritas diocesana Jujuy

Partner in Italia: CEFA Bologna

Il “Progetto di generazione e consolidamento di imprese cooperative della Puna Argentina” e’ un progetto che da 3 anni si implementa in 4 comunità dell’area di Salinas Grandes (a 3.600 mslm) nella provincia di Jujuy (estremo nord argentino).
Le principali attività svolte hanno come obiettivo l’appoggio e rafforzamento produttivo ed istituzionale di gruppi di produttori e produttrici in varie aree di lavoro peculiari della Puna: estrazione del sale; artigianato tessile andino; agricoltura e turismo rurale comunitario.
In particolare i settori del turismo rurale comunitario, agricoltura biologica e produzione di artigianato tessile andino si complimentano tra loro nell’arricchimento del potenziale che l’offerta turistica a livello comunitario può offrire. L’area di Salinas Grandes presenta una ricchezza geologico/paesaggistica, archeologica, antropologica e naturalistica che la rendono un attrattivo turistico importante nella provincia, almeno potenzialmente. Si è lavorato fortemente coi gruppi di giovani delle comunita’ su temi formativi di guida turistica, pronto soccorso, conoscenza del territorio nel “racconto” al turista, accoglienza e gastronomia andina, ma ad un certo punto si è reso inevitabile la necessità di poter contare con infrastrutture che supportassero il potenziale di risorse umane che si stava entusiasticamente formando ed organizzando. Ragion per cui in 2 comunità, El Moreno e Carrizal, ad alta vocazione turistica per la presenza di bellissimi circuiti di trekking e della cima andina del Chani (già meta di scalatori di tutto il mondo) si è investito nella costruzione/ristrutturazione di 2 “centri di accoglienza turistica” che potessero garantire un luogo fisico di incontro per i viaggiatori o gruppi di turisti con possibilità di registrarsi, visionare l’offerta turistica (ed artigianale), godere di un pranzo andino e servizi sanitari adeguati. La presenza di infrastruttura turistica è la condizio sine qua non per poter promuovere e commercializzare il “prodotto” del turismo rurale nelle agenzie delle provincie di Salta e Jujuy, naturalmente con un chiaro target di turista tipo e rispettando condizioni di mercato equo e solidale per le comunità, che garantiscano ai beneficiari un reddito degno e la possibilità di averlo restando a vivere e lavorare nella propria comunità. Questo è uno dei risultati che il progetto si è prefissato fin dall’inizio: contrastare la migrazione interna (comunità punena/città) per mancanza di opportunità lavorative, una dinamica quella dell’abbandono delle comunità originarie che oltre a creare ulteriori sacche di marginalità urbana sta distruggendo il tessuto di storia e conoscenza della Puna. Basti pensare agli sforzi fatti dal progetto per recuperare i disegni e le tecniche tradizionali del tessere andino o le coltivazioni tipiche autoctone quali quinoa e kiwicha per avere la misura dei danni che già queste migrazioni hanno prodotto nel tessuto comunitario.
Al momento il livello di coesione e formazione dei gruppi di giovani con sui si viene lavorando; il recupero di varie coltivazioni e di campi abbandonati (anche grazie alle ristrutturazioni delle opere idriche comunitarie) che hanno un piccolo mercato interno con prodotti biologici ed autoctoni appetibili nella gastronomia andina che sta prendendo auge; i 3 gruppi di tessitrici che hanno sviluppato un prodotto competitivo e qualitativamente molto buono e possono esporre nei centri; ci forniscono un ottimistico panorama rispetto all’impatto che una buona struttura di accoglienza turistica avrà nelle dinamiche proporzionate dal progetto per lo sviluppo comunitario globale.

Il progetto si è concluso nel 2012.

Sostegno ai minori in Bosnia-Erzegovina

SOSTEGNO AI MINORI IN BOSNIA-ERZEGOVINA

Titolo del programma: Sostegno ai giovani in stato di indigenza e abbandono

Settore: Educazione

Paese/Regione: Bosnia Erzegovina

Partner locali: Ministero Affari Civili dei Cantoni di Tuzla (FBiH), di Podrinje (FBiH) e del Municipio di Doboj (RS). Centri di Servizio Sociale dei Comuni di Gradacac (Cantone di Tuzla), del Comune di Gorazde (Cantone di Podrinje) e del Comune di Doboj (RS).

Enti finanziatori: Ministero degli Affari Esteri, Provincia Autonoma di Bolzano

Data inizio progetto: 1° febbraio 2009

Durata: 36 mesi

Obiettivi: Il progetto vuole contribuire a sostenere e sviluppare il processo di deistituzionalizzazione dei minori privi di tutela genitoriale in Bosnia Erzegovina e interventi di sostegno a favore di giovani in particolare stato di indigenza e abbandono. In particolare il progetto intende rafforzare le iniziative di Affidamento Familiare, sia intra-familiare (famiglia allargata) che etero-familiare (altra famiglia) nei comuni di Gradacac (Federazione della Bosnia Erzegovina – FBiH) e nel Comune di Doboj (Repubblica Srpska – RS) e nel contempo offrire strutture residenziali che favoriscano un migliore sviluppo psico-fisico relazionale per i minori in mancanza di figure genitoriali tramite la realizzazione di un’esperienza pilota di 2 Comunità Educative di Tipo Familiare (C.E.T.F.). Inoltre il progetto vuole ridurre l’abbandono scolastico e sostenere le attività di orientamento e formazione professionale per le ragazze/i, dotati di buone capacità di apprendimento, in particolare stato di indigenza ed abbandono, nel Comune di Gorazde.

Beneficiari: Il progetto è destinato a 20 Minori Affidati e 20 Famiglie Affidatarie, a 20/25 Minori in entrata nelle 2 nuove Comunità Educative di Tipo Familiare (C.E.T.F) realizzate a Gradacac e a Doboj, a 15 Ragazzi e Ragazze, delle scuole secondarie, con un buon profitto scolastico, appartenenti a famiglie particolarmente indigenti nel Villaggio di Ilovaca, Comune di Gorazde, a 295 Ragazze e Ragazzi di Ilovaca e Srebrenica coinvolti in attività educative e ricreative, a 12 Operatori delle Comunità Educative di Tipo Familiare (C.E.T.F.) messi a disposizione dai Centri di Servizio Sociale dei Comuni di Gradacac (FBiH) e Doboj (RS) e al Personale Direttivo, Tecnico e Amministrativo dei Servizi Sociali e delle Associazioni locali di riferimento attive sul territorio nel settore degli Affidamenti Familiari, della protezione dei Minori e delle Politiche Giovanili.

Attività previste:

Individuazione, acquisto e riabilitazione di 2 abitazioni civili per la realizzazione di due piccole Comunità educative di Tipo Familiare (C.E.T.F.) nelle città di Doboj e Gradacac;

Formazione e aggiornamento per il personale locale destinato alle Comunità Educative (C.E.T.F.)

Realizzazione del piano programmatico per gli Affidamenti Familiari nei Comuni di Doboj e Gradacac, attraverso l’elaborazione del programma formativo per gli Operatori e per le Famiglie interessate e il piano per il monitoraggio e la verifica degli Affidamenti Familiari.

Sostegno scolastico e orientamento professionale dei Minori e dei Giovani attraverso la realizzazione di un Centro di Aggregazione Giovanile per i giovani residenti nella comunità remota di Ilovaca con relative attività educative, di orientamento professionae e di animazione; il sostegno alla scolarizzazione per studenti provenienti da famiglie povere e indigenti; la realizzazione di attività culturali e ricreative per giovani nel territorio di Srebrenica.

Il progetto si è concluso nel 2012.